Monday, August 31, 2009

Messaggio di Qaleb Hosseini ai Lavoratori e agli attivisti per i diritti dei Lavoratori


Il comitato di coordinamento dei lavoratori e degli attivisti per i lavoratori;

Come sapete, sono stato arrestato il 1 maggio 2008 in seguito alla mia partecipazione alla festa internazionale dei lavoratori.

Il giorno in cui ovunque nel mondo, non si smette di lavorare per protestare contro tutte le ingiustizie e le inugiaglianze, e per dimostrare solidarieta' a tutte le classi sociali e a quanti con il proprio duro lavoro, provvedono alle necessita' della societa' in cui vivono senza tuttavia poter godere di ciò stanno producendo.

Io, come centinaia e migliaia di altri lavoratori che hanno partecipato alla cerimonia tenutasi in questa giornata, sono stato arrestato e dopo gli interrogatori ed il processo, sono stato condannato a 50 frustate e a 6 mesi di carcere. Il 21 febbraio 2009, dopo l'esecuzione del verdetto relativo alle 50 frustate, sono stato trasferito nella prigione centrale di Sanandaj.

Carissimi, questa non è la prima e l'ultima volta che la classe operaia paga un prezzo per difendere i propri diritti e le proprie richieste. Sono trascorsi oltre 150 anni dalle prime lotte dei lavoratori, dallo sciopero delle operaie della fabbrica tessile di Chicago per ottenere la riduzione dell’ orario di lavoro e l'aumento del salario. La lotta e' andata avanti e continua tutt'oggi con i suoi alti e bassi. I leader dei lavoratori nel corso della storia sono stati torturati e giustiziati dai fautori del capitalismo.

Nel mondo non c'è stato un giorno senza che i lavoratori siano stati attaccati e offesi per aver reclamato i loro diritti.

Nel mondo non c'è stato un giorno senza notizie di incidenti sul lavoro per le inadeguate condizioni dei cantieri, per la mancanza di sicurezza nei posti di lavoro, per l’ avidita' dei datori di lavoro preoccupati unicamente di aumentare i profitti. Ogni giorno le mani e i piedi dei lavoratori vengono schiacciati da macchine, i loro corpi sepolti sotto tonnellate di terra e pietre nelle miniere. Questi sono i crimini causati dal capitalismo.

I miei amici Lavoratori

Se il carcere, le frustate e persino la morte sono il prezzo da pagare per la libertà, per la difesa dei diritti di tutti gli uomini, per una vita migliore, per un mondo senza schiavitù ed ingiustizia, lo accettiamo. Sopporteremo prigione torture se questo servisse a cancellare la povertà, la miseria, la fame, la disoccupazione, la corruzione e tutte la ingiustizie sociali.

Vogliamo un mondo dove nessuno mai dovrebbe subire insulti, umiliazioni o esser costretto a ledere la propria dignità per sopravvivere Nessuno dovrebbe arrivare a commettere reati, a scegliere di prostituirsi per poter mangiare.

Vogliamo che tutti gli esseri umani possano vivere nelle stesse condizioni di libertà e di uguaglianza, di libertà di espressione, senza povertà , fame e schiavitù.

Dopo aver spezzato le catene di ogni forma di schiavitù, con ghirlande di fiori rossi intorno al collo celebreremo la vittoria un giorno.

Lavoratori

Grazie a tutti a voi per il sostegno dato a me ed alla mia famiglia durante il mio arresto e la mia detenzione, grazie per tutti i vostri sforzi. Ringrazio sinceramente i membri del comitato di coordinazione , gli operai del cantiere edilizio australiano, il “consiglio della donne”, tutti gli amici ed i parenti che mi sono stati vicini durante la mia detenzione e mi hanno accolto calorosamente dopo il rilascio, facendo in modo che non perdessi mai la speranza.

Senza alcun dubbio organizzare una festa di benvenuto per un lavoratore, frustato ed imprigionato per aver preso parte alle manifestazioni del 1 Maggio, significa difendere e sostenere i diritti, le richieste e la dignità della classe dei lavoratori.

Concludo ringraziandovi di cuore ancora una volta. Mi impegno davanti a tutti coloro che mi amano a continuare a lottare per i nostri diritti.

La solidarietà, l’unità e la consapevolezza della nostra identità sono gli unici mezzi per ottenere la vittoria.

Qualeb Hosseini

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