Saturday, August 8, 2009

Iran - Blogging per la Rivolta: Ultimi Aggiornamenti!


Cari amici, sfortunatamente la nostra pagina, (Revolutionary Road) su Facebook, come alcune altre pagine attive dall'Iran quale quella di Zahra Rahnavard, Moosavi, somno state attaccate dalla scorsa mattina. Secondo Facebook gli attacchi sono risultato di alcuni virus(DDOs). Sono riusciti a riattivare la maggior parte delle pagine. Chiediamo scusa per eventuali inconvenienti che la cosa ha potuto procurarvi. Ora riprendiamo normalmente la nostra attività nel tenervi informati.


  • Le manifestazioni di protesta continuano…
1. “ Centinaia di persone sono in piazza Vanak, cantano “morte al dittatore”, mentre anche gli altri suonano i clacson delle auto” dice un testimone. “Ci sono anche centinaia di poliziotti antisommossa”. Un testimone aggiunge che le forze di polizia hanno cercato di disperdere i manifestanti. “Loro intimavamo ai manifestanti di lasciare l’area o sarebbero stati arrestati”, dice il testimone.

Guarda i video

2. I manifestanti celebrano anche il quarantesimo giorno dalla morte di Kianoosh Asa, un giovane sostenitore dell’opposizione ucciso durante le proteste post elettorali a Kermanshah.



1

  • L’unione europea non invierà le sue congratulazioni ad Ahmadinejad

Giovedì, un membro dell’Unione Europea ha annunciato: “L’Unione non invierà le proprie congratulazioni al rieletto presidente Ahmadinejad”. La stessa posizione era stata precedentemente assunta dalla Francia, gli Stati Uniti, l’Inghilterra e la Germania

Proprio durante la cerimonia di inaugurazione di Ahmadinejad tenutasi mercoledì, i manifestanti si sono radunati in luoghi diversi della città per protestare.

Anche il ministro degli esteri svedese Karl Bildt, ha scritto nel suo blog mercoledì che la Svezia, come l’Unione Europea, non avrebbe inviato un messaggio di congratulazioni al rieletto presidente.

2
  • Elenco dei torturatori della prigione di Kahrizak
L’ elenco di coloro che hanno torturato ed ucciso moltissimi giovani nella prigione di Kahrizak è il seguente:

- Ahmadreza Radan (sostituto del comandante delle forze di polizia)
- Amerian/Ameri (assistente di Radan)
- Keshmiri (un altro assistente di Radan)
- Haghi (comandante delle guardie)
- Koomijaee (capo di Kahrizak)
- Zandi (vice direttore di Kahrizak)
- Seied Mousavi (l’ assasino di Mohsen Rouhol Amin)
- Seied Housaini (ufficiale della guardia tra gli altri 8 membri della guardia che hanno torturato i detenuti mentre indossavano una maschera)

La lista è stata resa nota dagli attivisti per i diritti umani in Iran. Dopo attente ricerche per individuare i responsabili della morte di alcune persone nella prigione di Kharizak, dove moltissimi detenuti sono stato torturati a morte.

3

  • Il Primo Ministro del Canada ha dichiarato: “Sostengo orgogliosamente il popolo iraniano”

Stephan Harper, Primo ministro del Canada, martedì 4 Agosto ha incontrato la comunità iraniano –canadese per discutere della recente situazione in Iran. Il ministro ha espresso la sua preoccupazione in merito ai diritti umani violati e alla repressione operata dalle forze di sicurezza. Ha dichiarato: “abbiamo una chiara posizione rispetto all’ Iran; consideriamo inaccettabile il comportamento delle autorità iraniane nei recenti eventi, il quale viola i fondamentali diritti umani. Il regime deve porre fine alla repressione, rilasciare i prigionieri politici, e consentire alla stampa interna ed estera di continuare ad informare liberamente.

4
  • 6 anni e 7 mesi di detenzione per l’attivista dei diritti delle donne Roonak Safarzadeh
Il tribunale di Kurdistan ha riconfermato e formulato un verdetto di 6 anni e 7 mesi di detenzione per Roonak Safarzadeh, studentessa ed attivista. Il verdetto è stato riconfermato mentre Roonak Safarzadeh aveva già trascorso 23 mesi in prigione in condizioni terribili. Venne arrestata 23 mesi fa dalle forze di sicurezza a Sanandaj. All’inizio è stata accusata di aver attentato alla sicurezza del paese, di essere un membro del Pejak e di aver lasciato il paese senza autorizzazione. Durante i primi 4 mesi di detenzione è stata torturata molte volte ma non ha mai ammesso nulla.
5
  • Aperta una inchiesta sulla morte del dodicenne Alireza
Avviata una inchiesta che indaghi sulla morte del piccolo Alireza 12 anni, ucciso da un colpo di bastone alla testa lo scorso giovedì a Beheshte Zahra. Hamidreza Katoozian, membro della commissione di inchiesta, determinato a far luce sulla causa della morte, ha dichiarato: “sfortunatamente io ed il mio collega non eravamo a conoscenza di questo poiché nessuno ci ha messo al corrente.

Lo scorso giovedì, Alireza si è recato con suo padre a Beheshte Zahra per la celebrazione del 40simo giorno, in ricordo delle persone uccise nei recenti disordini. Sulla strada per il ritorno, Alireza era distante da suo padre e secondo alcune voci, è stato colpito in testa da un bastone che ha provocato un’emorragia letale. Il corpo è stato restituito alla famiglia soltanto lunedì, 4 giorni dopo.

6
  • La sede della’associazione dei giornalisti fatta chiudere!
Foto: raduno dinnanzi alla sede

Un ufficiale con un ordine nelle sue mani firmato da Said Mortazavi , il pubblico ministero di Teheran, ha chiuso la porta della sede dell’ associazione durante la notte ( alle 9) Molti altri ufficiali durante la notte (alle 9) si sono recati alla sede ed hanno filmato l'ufficio; è stato inoltre chiuso un secondo edificio legato alla stessa associazione

Badrosadat Mofidi riguardo a quest'episodio ha dichiarato al giornale Nowrooz: “poiché quest'attacco è stato fatto di notte, molti giornalisti non ne erano a conoscenza. Quindi, domani mattina prima delle 11 sono, avrò un incontro con il comitato per informarli

7
  • La seconda parte del processo a carico degli accusati detenuti posticipata a sabato
Secondo ILNA, in seguito alla richiesta degli avvocati dei detenuti per i recenti disordini, Judge Salvati, il direttore della sezione 15 del tribunale rivoluzionario, ha posticipato la seconda parte del processo a sabato. Salvati ha accettato un periodo di due giorni per una maggiore preparazione del caso.


8
  • Arresto di Siamak Yaghooti, studente ed attivista della Zanjan University.
Siamak Yaghooti, studente ed attivista della Zanjan University, è stato arrestato nella casa di suo padre a Teheran. Secondo quanto ha raccontato suo padre, le forze di sicurezza senza presentare alcuna autorizzazione del tribunale e dopo aver perquisito la casa, lo hanno prelevato insieme ai suoi effetti personali. Inoltre in riposta alle richieste della sua famiglia sul luogo di detenzione, è stato detto loro di rivolgersi alla prigione di Evin. È importante sapere Siamak Yaghooti è un’attivista politico dell’ università di Zanjan ed è stato molte volte minacciato dalla sicurezza dell'università. Era anche direttore di Rastakhiz, una rivista chiusa non troppo tempo fa.

9
  • Cresce la preoccupazione per la situazione di Hale Sahabi e Fahime Asad

Cresce la preoccupazione per la situazione di Hale Sahabi, membro del gruppo “ madri di pace”, arrestata ieri a Baharestan. Questa mattina suo padre, Ezatolah Sahabi insieme a sua moglie si è recato al tribunale della rivoluzione. Tuttavia dopo ore di richieste, non sono stati in grado di ricevere alcuna informazione sul luogo di detenzione della figlia o sul suo stato di salute. Secondo alcuni testimoni, è stata picchiata con un bastone e, sanguinante per la ferita alla testa, è stata trascinata in una Peugeot verde e portata in un luogo sconosciuto.

Allo stesso tempo, gli ufficiali della prigione di Evin, hanno detto alla famiglia di Fahime Asadi, arrestata durante le proteste a Baharestan (il giorno della cerimonia di Ahmadinejad), che l’arresto è stato compiuto dal Sepah e che nessuno degli arrestati era stato trasferito nella prigione di Evin. Anche la famiglia di Fahime non ha ottenuto alcuna notizia sulla stato di salute della donna o sul luogo di detenzione.


10

  • La situazione degli studenti dell’Università di Isfahan arrestati rimane Sconosciuta

Amir Mohsen Mohammadi, studente dell’Università di Isfahan, è stato detenuto per più di 50 giorni. Arrestato in casa sua il 25 di Khordad ad Isfahan dalle forze di sicurezza. Non ci sono al momento notizie relative al suo rilascio o alle accuse rivoltegli. In apparenza risulta colpevole di incitamento ai disordini ma non è mai stato coinvolto in nessuno degli eventi precedenti e successivi alle elezioni. Non ci sono notizie nemmeno riguardo al suo serio stato di salute in prigione.

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