>>Resistete, Unitevi, La vittoria e' nostra<<
Fin dai primi giorni noi avevamo dichiarato che queste elezioni non erano in nessun modo democratiche e simili a quelle democratiche che si verificano nell'occidente. Queste elezioni da parte nostra non erano elezioni ma assegnazioni, e avevamo richiesto il suo boicottaggio e di non partecipare. La repubblica islamica stessa e' arrivata alla conclusione di implementare una singola fazione ed mettere ai margini l'opposizione interna. Gli sforzi di Mir Hossein Mousavi, Khatami, Rafsanjani e altri candidati dell'opposizione era per condividere il potere e avere una parte nella richezza pubblica. Motivo per cui fino ad ora Mousavi e i suoi collaboratori non si sono arresi, e' la lotta per ottenere queste richieste e non per difendere i diritti fondamentali del popolo. Il popolo ha partecipato per avere piu' liberta' nel modo di vestirsi e per avere piu' liberta' e tranquilita' sociale. Il popolo ha partecipato per dichiarare un NO netto a Ahmadinejad e la guida suprema e la situazione in essere. Ma i brogli evidenti e la non-considerazione delle liberta' minime dei giovani e il popolo iraniano, nonche l'assegnazione di Ahmadinejad al ruolo del presidente, ha fatto uscire la gente per le strade.
Ora che la gente furiosa e' uscita per le strade e ora che con il proprio pugno e sangue sono entrati in un vero, non teatrale e finto, campo di battaglia contro il regime, il compito degli oppositori rivoluzionari e' di avvertire il popolo dell'imminente compromesso da parte dei riformisti. Bisognerebbe capire che i riformisti prima o poi useranno la protesta del popolo come un peso per arrivare a un compromesso e ottenere le loro richieste e una volta al potere, saranno loro stessi a compiere il primo passo per opprimere le proteste.
Il furore del popolo non e' soltanto dovuto al fallimento dei riformisti e l'assegazione sbilanciata da parte della guida suprema. Questa e' una rabbia che e' esplosa dopo anni di oppressione e soffocazione e il compito dei combattenti liberalisti e' di indirizzare questo grande movimento verso la negazione di tutto il regime ed il sistema totalitario.
Enfatizziamo che la richiesta di questa protesta non e' difendere una fazione del sistema in quanto tutta la motivazione dei elettori era di negare il fascimo. Questa e' un'esplosione spontanea e nessuna fazione del sistema e' al suo leadership, ne i riformisti e ne la destra. La rivolta spontanea e' una fiamma gigantesca e vasta, ma senza leadership e organizzazione, sarebbe presto spenta. Noi crediamo che la migliore soluzione per canalizzare questo movimento spontaneo e trasformalo in un movimento organizzato di massa, e' di eseguire uno sciopero generale. Noi supportiamo uno sciopero generale perche questo movimento, darebbe il potere e l'innovazione pratica al classe di lavoratori, e allo stesso tempo sarebbe un'opportunita' per seguire e ottenere le richieste dei lavoratori e i radicali negli ambiti di lavoro e di vita. I carnevali teatrali dei riformisti e fondamentalisti, sono soluzioni controllate del regime e durano fino al momento che i due non arrivino a un compromesso. La violenza e il caos sono le prime accusa da parte della destra verso il popolo. Il regime in passato ha ingannato il popolo a partecipare nelle elezioni ridicoli. Ora il popolo non deve di nuovo essere ingannato rispetto all'imminente compromesso tra le fazioni interne del sistema. Nuove elezioni, riconteggio dei voti e nessuna delle richieste che oggi Mousavi e Kahroubi e i collaboratori presentano, sono le richieste vere e di massa del popolo iraniano. Il popolo iraniano in una parola e nelle loro slogan hanno detto "morte alla repubblica islamica" "morte a Khamenei" e questo vuol dire che il popolo non sopporta piu' la repubblica islamica. Mousavi non puo' dirigere questa protesta negli interessi dei riformisti e la conservazione del sistema. Il popolo prima o poi supera anche lui. Questa sitazione e' ben percepibile nelle notti di Teheran e quelle delle province: la gente non e' piu' unita nel dire "Allaho Akbar" (Allah e' grande), piuttosto lo e' lo slogan "Morte al dittatore" che si sente sempre piu' alto e sempre piu' nitido.
Resistete
Unitevi
La vittoria e' nostra
saeed valadbaygi
Unitevi
La vittoria e' nostra
saeed valadbaygi
L'Associazione Interculturale Femminile Terra Donna (Provincia di Verbania) solidarizza con i manifestanti per la libertà e la democrazia in Iran. Il nostro pensiero più forte alle donne iraniane - vi abbracciamo tutte.
ReplyDeleteResistete, aiutateci!
ReplyDeleteSe cambierete le cose mantenendo la vostra identità (Allah é grande!) sarà la vostra arma migliore contro il vile razzismo di noi occidentali. Un abbraccio da un amico italiano
Solidarietà ai ragazzi, agli uomini e alle donne che in Iran manifestano per la democrazia e per un monndo migliore
ReplyDeleteWe all want a better world!!!