Friday, July 24, 2009

Garry Kasparov: I democratici iraniani meritano il pieno sostegno!



  • Indipendentemente dai suoi risultati a breve termine, la Rivoluzione Verde in Iran, è già un evento enormemente importante. Gli iraniani rischiano la vita per difendere i propri voti contro la menzogna e trasmettono l'idea che la democrazia non può germogliare in terreno ostile, senza influenze esterne. Questo è di grande importanza per le persone che vivono in paesi autocrati, soprattutto in Russia, il mio paese d'origine.

La dittatura iraniana sta raccogliento il frutto amaro delle proprie politiche di radicalizzazione. Per decenni ha sfruttato la fede fanatica religiosa e ha ospitato manifestazioni di massa. Ora queste forze si stanno rivolgendo contro il regime. ll popolo che una volta cantava "Morte all'America!", ora chiama per il sangue di ayatollah Khamenei.

Si tratta di notizie incoraggianti, ma gli autocrati imparano uni dagli altri e dalla storia su come tenersi al potere. Il Primo Ministro della Russia, Vladimir Putin, non vede un grande riformatore in Mikhail Gorbachev, ma un leader troppo debole ingrado di mantenere insieme l'Unione Sovietica. Altri hanno imparato a conoscere il valore della repressione brutale dall'esperienza di Tiananmen in Cina. In fatti è interessante che in mezzo agli sconvolgimenti in Iran, il Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad abbia fatto un viaggio al Cremlino.

Putin ha una grande interesse sui risultati in Iran. Con l'economia della Russia precipitata, ha bisogno di un forte aumento dei prezzi del petrolio per evitare il collasso del suo governo. Allora ha lavorato per aumentare la tensione in Medio Oriente e ora vede la crisi iraniana potenzialmente utile - se Ahmadinejad ne esce in alto.

Secondo gli analisti del settore, l'Iran potrebbe produrre fino a quattro milioni di barile di petrolio al giorno, se viene permesso alle imprese straniere di modernizzare le infrastrutture petrolifere del paese. Un rapido aumento della produzione di petrolio in Iran risulterebbe probabilmente
nella caduta dei prezzi del petrolio. Tuttavia, se Ahmadinejad dovesse rimanere al potere, le società straniere non sarebbero suscettibili ad essere invitati ed Israele molto probabilmente si sentira' costretto ad attaccare i siti nucleari in Iran, che risulterà con ogni probabilità nell'aumento dei prezzi.

Dopo aver visto il regime iraniano massacrare il proprio popolo a sangue freddo, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu non sarà in grado di dire al suo popolo che iran non sara' una minaccia esistenziale quando acquisira' gli armi nucleari. Il governo di Ahmadinejad ha anche perso la sua legittimità morale e quindi sarebbe probabile che metta in atto una guerra contro Israele attraverso i proxy di Hamas e Hezbollah, nella speranza di unire questi popoli nella lotta contro il nemico comune.

Per il signor Putin, il fattore sconosciuto in tutto questo è come l'Occidente reagisce a ciò che sta accadendo in Iran. Potrebbe concedersi una pausa se l'Iran dovesse affrontare sanzioni per il suo vero motivo di aver utilizzato forza letale contro i manifestanti non violenti. Sorprendentemente, i leader europei stanno mostrando un'insolita assertività nel condannare il regime iraniano.

Ma qual'e' stato finora la bandiera sventolata da parte del leadership degli Stati Uniti. Solo nella sua seconda dichiarazione, una settimana dopo la crisi, il Presidente Barack Obama ha sottolineato l'importanza della non-violenza, anche se tuttora si è rifiutato di sostenere i manifestanti iraniani. Capisco la riluttanza nel voler fornire il regime iraniano, l'opportunita' di far passare i manifestanti per i puppazzi degli americani. Ma può il leader del mondo libero trovare più nulla di intimidatorio che osservare un regime regime straffottente?

Il Senatore Richard Lugar (R., Ind.) e Fareed Zakaria sulla CNN, tra gli altri, hanno difeso l'estrema cautela adottata dal signor Obama. Sig. Zakaria per fino lo ha paragonato alle azioni del presidente George HW Bush quando aveva risposto timidamente all'imminente crollo dell'Unione Sovietica e il suo possesso in Europa orientale nel 1989. Sig. Zakaria ha spiegato, "Questi regimi potrebbero facilmente sopprimere i manifestanti e l'Unione Sovietica potrebbe inviare carri armati." Vero. Ma l'Unione Sovietica ha utilizzato i carri armati contro il dissenso quando ha potuto. Le Dittature usano la forza quando possono farla franca, non quando un presidente degli Stati Uniti prende una forte posizione.

Il Presidente Dwight Eisenhower potrebbe avere imparato la lezione, nel 1956, quando ha detto niente e i sovietici hanno inviato i carri armati a Budapest. Lo stesso nel 1968, i sovietici hanno colpito in Cecoslovacchia anche se l'Occidente allora qualcosina ha detto. Indipendentemente da ciò che dice il signor Obama, il leader iraniano, utilizzera' tutte le forze a sua disposizione per rimanere al potere.

Non vedo alcun motivo per rifiutare le pressioni esterne che possono essere determinanti sul bilancio delle forze interne a Teheran. Il leader iraniano Mir Hossein Mousavi non è un perfetto democratico. Ma se lui e i suoi sostenitori dovessero arrivare al potere, dovranno la loro autorità a un forte potere da parte dei elettori iraniani. E 'ragionevole aspettarsi che le persone terranno il governo di Mousavi responsabile per la salvaguardare la libertà per ora cui stanno rischiando la vita.

Milioni di iraniani stanno combattendo per entrare a far parte del mondo libero. Il minimo che possiamo fare è di comunicare al meritevole popolo iraniano in modo forte e chiaro che saranno sempre da noi accolti a braccia aperte.

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