Wednesday, September 2, 2009

Iran - Blogging per la Rivolta … Aggiornamenti 31 agosto e 1 settembre!



  • Dichiarazione di tre organizzazioni per i diritti umani: Liberate Shiva Nazar Ahari e gli altri attivisti per i diritti umani
Gli attivisti iraniani per i diritti umani del Nord America e dell’Europa, l’ organizzazione del Kurdistan per la difesa dei diritti umani e la commissione per i diritti umani dei giornalisti, in una dichiarazione congiunta hanno chiesto l’immediato rilascio di Shiva Nazarahari , Mohammad Sediq Kaboud Vand , Keyvan Samimi , Ahmad Zeid Abadi , Abdollah Momeni , Mohammad Ali Dadkhah , Nasser Faridi , Saeed Matin Pour e di un’ altra dozzina di attivisti per i diritti umani e giornalisti ancora in prigione. Una copia della dichiarazione è stata inviata all’Assemblea per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, ad Amnesty International, a Human Rights Watch, a Giornalisti Senza Frontiere ( Reporters Without Borders) ed al Consiglio per i Diritti Umani in EU.
  • L’ufficio del Coroner: la Morte di Mohesen Ruholamini non è avvenuta per malattia o meningite
L’ufficio del coroner ha ufficialmente negato la possibilità che il giovane Mohesen Ruholamini sia morto per meningite e in un rapporto ufficiale ha riferito le cause della morte. Secondo una fonte affidabile, raccolta dall’ agenzia di stampa Mehr, l’ ufficio del coroner, in data 16 agosto 2009, avrebbe inviato alle autorità legali di competenza una relazione finale ed ufficiale sulla morte di Ruholamini, causata da stress fisico, condizioni terribili del luogo di detenzione, da frequenti percosse, da colpi con oggetti pesanti ricevuti sul corpo e sulla testa. La possibilità che sia morto per malattia o per meningite viene assolutamente respinta. Riguardo al luogo di detenzione, si tratta della prigione di Kahrizak. Durante il trasferimento ad Evin, Mohsen, per il peggioramento delle sue condizioni fisiche , viene portato in ospedale ma sfortunatamente non riesce a riprendersi. E’ tardi. Non è stato mai registrato nella prigione di Evin.
  • Hamzeh Qalebi , Dr Zabihi e Dr Soleimani sono stati rilasciati, Taha Zabihi resta in prigione
Mohammad Zabihi, Abdolrahim Soleimani Ardestani - due delle figure clericali pro Moussavi – e Hamzeh Qaleb, responsabile della commissione giovanile per la campagna a favore di Moussavi sono stati rilasciati negli ultimi due giorni dopo un detenzione di più di due mesi. Mentre Taha Zabihi, figlia di Mohammad Zabihi, supporter di Moussavi ed arrestato insieme a suo padre, resta in prigione.
  • Il rettore dell’ università di Shiraz rassegna le dimissioni
Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Mehr, il rettore dell’ università di Shiraz, Mohammad Hadi Sadeghi ha annunciato che si dimetterà subito dopo la nomina del Ministro delle Scienza. La decisione è motivata dalla attuale situazione delle università in genere ed in particolare di quelle di provincia come ha riferito alla stessa agenzia. Sadeghi aveva già presentate le sue dimissioni in seguito ai gravi incidenti post elettorali e all’ aggressione del dormitorio universitario di Shiraz da parte di agenti in borghese, ma aveva ripreso l’ incarico pochi giorni dopo.
  • Tre studenti attivisti “tagliati fuori” dai master universitari in Azerbaijan
Con le voci che circolano circa il proposito di tener chiuse le università a causa delle continue proteste, la privazione forzata dalla formazione di alto livello è applicata sempre più di frequente.

Dopo l'annuncio dei risultati del GMAT in Iran, Behzad Jedi, Ebrahim Shahbazi e Shahram Shoghi, tre studenti attivisti dell’ Azerbaigian che hanno superato la prova d’accesso al master con buoni risultati, non possono accedere di fatto all’università e ai corsi do formazione previsti.
Già negli anni precedenti molti studenti in Azerbaijan sono stati privati dell’ istruzione e della formazione universitaria. Ricordiamo Ebrahim Rashidi, Ghader Kiani, Nader Mah Ghare Bagh, AMin Emami, Samad Pashai, Mehdi Haj Mohammadi e Nahid Babazade
  • Rooz online intervista la famiglie dei prigionieri politici: “mancanza di informazioni, richieste esose per le cauzioni, pressioni e maltrattamenti per indurre false confessioni”
Dal 12 giugno sono in tanti i familiari dei prigionieri politici arrestati che vivono nella più totale angoscia per la situazione dei loro cari, per la mancanza di informazioni. Devono inoltre tollerare la vista dei terribili processi “farsa” ed essere felici se di tanto in tanto riescono a sentire i loro cari al telefono. La richiesta di cauzioni eccessivamente esose per il loro rilascio lascia supporre che non vi sia una reale intenzione di liberarli.
  • 500 milioni di Toman ( circa 500,000 dollari) per la cauzione di Shiva Nazar Ahari
Shiva Nazar Ahari, attivista iraniana per i diritti umani, è detenuta nel carcere di Evin da 81 giorni ed è ancora sotto interrogatorio. Le autorità hanno informato sua madre che il prezzo della cauzione è di 500 milioni di toman (oltre 350 mila euro). La madre ha obiettato che non può disporre di una somma così ingente. "Allora la lasci stare in prigione", le è stato brutalmente risposto.
  • Il comandante della Sepah rilascia “stralci “ di confessioni dei prigionieri
Il comandante generale della Sepah, dopo aver accusato i riformisti di aver pianificato i disordini post elettorali, ha rilasciato alcuni stralci delle confessioni dei detenuti. Ha dichiarato che l’atto più grave della storia della Rivoluzione Islamica sono stati i recenti disordini per i quali ha attribuito la responsabilità a Mohammad Mousavi Kho'einihaa, Atrianfar, Abtahi, Mohammad Khatami, Tajzadeh. Il loro obbiettivo, dichiarato direttamente e indirettamente in diverse occasioni, era quello di eliminare la guida suprema e prenderne il potere – ha affermato.
  • Quasi 50 studenti (uomini e donne) che risiedono nello studentato dell’ università di Teheran, sono stati convocati dalla commissione disciplinare
Mentre gli studenti dell’università di Teheran si preparano agli esami del secondo semestre dell’anno accademico 2008-2009, fissati per la prossima settimana, circa 50 studenti( uomini e donne) che risiedono nello studentato universitario hanno ricevuto un mandato di convocazione dalla commissione dell’ informazione.
  • L’ ufficio di Karroubi: Mortazavi responsabile per qualsiasi danno o conseguenza spiacevole che le vittime di stupro e le loro famiglie dovranno affrontare
In risposta alle dichiarazioni su Karroubi rilasciate dal giudice Moqaddami alla stampa ed in Tv, l’ ufficio del riformista ha pubblicato una dichiarazione ufficiale nella quale si legge del comportamento assai discutibile tenuto dal giudice nei confronti di una delle vittime di stupro convinta a testimoniare dallo stesso Karroubi. Il modo in cui la giovane vittima è stata trattata è quasi peggiore è più riprovevole degli abusi subiti in carcere. Inoltre si legge che Mortazavi, ex procuratore di Teheran sarà ritenuto responsabile per qualsiasi danno o conseguenza spiacevole che le vittime di stupro e le loro famiglie dovranno affrontare.
  • Dimessi in solo giorno 40 ambasciatori della Repubblica Islamica per aver sostenuto le proteste post elettorali
40 ambasciatori iraniani, in diversi paesi, sono stati sollevati dall’ incarico per aver sostenuto le proteste post elettorali. Il provvedimento, scattato lunedì, rientra nella prima tappa di quello che Ahmadinejad definisce “una fondamentale riforma del Ministero degli Affari Esteri”.
  • Continuano le proteste dei familiari dei detenuti davanti alla prigione di Evin e al tribunale
Nonostante le minacce, i toni intimidatori, gli affronti disumani e le false promesse fatte ai familiari dei detenuti, più di 100 persone si sono radunate ieri, martedì 1 settembre, davanti al tribunale di Teheran, per chiedere il rilascio dei propri cari, in prigione ormai da più di due mesi. Quasi 50 persone inoltre hanno protestato davanti alla prigione di Evin ma sono stati costretti dalle forze dell’ordine a spostarsi sotto un ponte in modo da non essere visibili.
  • Le critiche di Khamenei nei confronti di 2 milioni di studenti universitari laureandi in Lettere
L’Ayatollah Khamenei, leader supremo dell'Iran, esprimendo forti preoccupazioni per circa 2 milioni di studenti universitari laureandi in discipline umanistiche, ha dichiarato: “l’ insegnamento di materie umanistiche nelle università può alimentare dubbi sulle convinzioni religiose”. Ha poi aggiunto: "la maggioranza dei corsi relativi a queste discipline sono ispirati a principi materialistici e minano la fede in Dio e nell'Islam, diffondendo di conseguenza dubbi di natura religiosa nelle università. Pertanto Khamanei ha chiesto al nuovo gabinetto di Ahmadi Nejad, al Parlamento ed al Consiglio dei Guardiani di "prestare seria attenzione" alla questione.

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