- >>Shadi Sadr riceve il premio Human Rights Tulip
Nel ritirare il premio, la Sadr ha sottolineato quanto sia necessario che la questione dei diritti umani in Iran diventi argomento dei negoziati internazionali accanto alla questione sul nucleare. Inoltre ha rivolto un deciso ed accorato appello ai paesi occidentali - inclusa la stessa Olanda quale nazione che ospita la sede del Tribunale Internazionale per i Crimini contro L’Umanità - affinchè venga istituito un tribunale internazionale che indaghi ed accerti e prenda provvedimenti rispetto alla sistematica violazione di tutti i diritti umani avvenuta in Iran. I crimini commessi e la brutale violenza perpetrata senza soluzione di continuità dalle autorità iraniane deve essere legalmente perseguita, afferma Shadi Sadr.
- >>400 Nuovi detenuti nella prigione di Evin dopo le proteste del 4 Novembre
- >>110 Giornalisti Arrestati in 150 Giorni
“ In meno di 150 giorni, dall’inizio delle proteste seguite alla rielezione di Ahmadinejad avvenuta il 12 giugno, 100 tra giornalisti e blogger sono stati arrestati e 23 sono ancora in prigione” si legge nel rapporto. Inoltre negli ultimi cinque mesi circa 50 giornalisti sono stati costretti a lasciare il paese, mentre quelli che sono rimastati sono sistematicamente sottoposti a minacce e pressioni da parte del regime. Nel rapporto annuale di Reporters sans Frontiéres l’Iran occupa la posizione più bassa tra i 175 paesi considerati rispetto alla libertà di stampa: il paese dove più è rischioso e meno sicuro essere e vivere da giornalisti.
- >>Giovani Donne Arrestate e Trasferite in Luoghi di Detenzione Sconosciuti
- >>109 Arresti secondo il rapporto ufficiale della Polizia iraniana
- >>Un'altra Kahrizak….Cosa accade nel centro di detenzione di Khorin a Varanim?
Desta notevole preoccupazione la situazione di moltissime ragazze e giovani donne arrestate durante le manifestazioni del 4 Novembre e trasferite in luoghi di detenzione sconosciuti, fuori dal raggio di azione di attivisti e supervisori per i diritti umani. Si affaccia l’ipotesi che questi arresti siano stati preventivamente pianificati dalle autorità, vista la repentina smentita da parte delle forze di polizia in merito all’arresto di molte donne. Una smentita che suona ancora più sospettosa se si considera che tra le 100 persone arrestate il 4 novembre la maggioranza di esse è costituita da giovanissime.
Stando a diverse notizie, la maggior parte delle donne arrestate sono state trasferite nella famigerata prigione di Khorin, vicino Varamin, tristemente nota per terribili crimini ed abusi: una seconda Kharizak. Inoltre ad avvallare simili notizie contribuisce il trasferimento di molti detenuti “regolari” di Khorin nella prigione di Evin per far spazio ai nuovi arrivi.
In ultima analisi le preoccupazioni per il trasferimento di manifestanti nel centro di detenzione a Varamin sono state indirettamente confermate da Sohrab Soleymani, capo delle prigioni di Teheran. Mr. Soleymani ha riferito all'agenzia di stampa Mehr, che "Khoreyn" è un centro di detenzione utilizzato esclusivamente per “crimini generici” in cui sono coinvolti unicamente individui “della zona". Ha affermato inoltre che al momento sono registrate 40-50 criminali di sesso femminile nel centro e che nessuno di loro è stato arrestato il 4 novembre.
- >>Le famiglie dei prigionieri politici protestano contro le disumane condizioni delle carceri
La lettera denuncia l’assoluta mancanza delle basilari norme igienico-sanitarie, la mancanza di letti per cui molti detenuti sono costretti a dormire nelle sale della sezione. Le celle sono anguste, consentono meno di mezzo metro quadrato di spazio a ciascun detenuto. Inoltre come se non bastasse, il confinamento nella sezione 8 di Evin, è un ulteriore tentativo di fare pressione psicologica sui detenuti: la sezione in questione è infatti notoriamente destinata a detenuti colpevoli di omicidio o traffico di droga. Dall’inizio delle proteste post elettorali, il regime ha arrestato più di 4.000 persone. Più di temila sono state rilasciate solo su cauzione.
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